Sezione Ciao
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Ebbene sì non solo Vespa ma anche Ciao!
Piaggio l’8 febbraio 1967 depositava alla Camera di Commercio di Milano la domanda per modello di utilità n. 123038, con oggetto un “Ciclomotore con motore e trasmissioni inclusi nel telaio”: si trattava del ciclomotore Ciao, registrando anche il suo “aspetto pulito e armonico” con una domanda specifica per un “modello ornamentale”, il cui scopo era di proteggere dalle imitazioni l’originalità della forma e delle linee stilistiche di uno dei prodotti Piaggio.
Presentato ufficialmente al pubblico L’11 ottobre 1967 a Genova sulla motonave da crociera Franca C. delle linee Costa, il Ciao è stato uno dei ciclomotori più venduti in Italia e da allora ne ha fatta di strada per essere prodotto sino al 2006.
Sin dalla sua presentazione si è particolarmente distinto per la semplicità meccanica: è infatti provvisto di un motore a cilindro orizzontale da 49,77 cm³ a due tempi funzionante con Miscela olio-benzina al 2% e raffreddato ad aria forzata.
L’avviamento avviene tramite pedali che azionano con un giro di catena la ruota posteriore che a sua volta trasmette il movimento al motore attraverso la cinghia di trasmissione. Lo spegnimento non avviene con il consueto “bottone di massa” ma agendo con una corta leva al manubrio su una valvolina in testa (decompressore).
Dotato di un telaio molto semplice in lamiera d’acciaio, le cui forme richiamavano le biciclette da donna del tempo e al cui interno era ricavato anche il serbatoio del carburante (2,8 litri di capacità), di trasmissione automatica a cinghia trapezoidale e di impianto frenante a tamburo.
Uno dei suoi punti di forza è certamente il peso irrisorio, oltre al ridotto consumo di carburante (pari a circa 50 km/l, che gli permettono una percorrenza di 140 km con un pieno) e la manutenzione particolarmente semplificata. Altre caratteristiche di successo sono il gancio portaborsa, il portapacchi posteriore, l’antifurto di tipo bloccasterzo e la possibilità d’essere impiegato anche come bicicletta semplicemente sbloccando il mozzo posteriore premendo un perno. Il suo successo sul mercato indusse varie aziende specializzate nella produzione post-vendita a predisporre accessori ed elaborazioni specifiche per questo modello; tra le più note quelle di Malossi, Polini, Giannelli, Pinasco, Deganello e Simonini. Fra gli accessori disponibili c’erano il parabrezza, lo specchietto sinistro, il tappo per il serbatoio apribile con una chiave, il tachimetro/contachilometri (alloggiato nel faro), il portapacchi anteriore, quello posteriore, cestino portaoggetti, bloccaruota posteriore e borse laterali. Durante i quasi 40 anni di produzione, con 3 milioni e mezzo di esemplari, il Ciao è stato il ciclomotore italiano più venduto nel mondo. Nel 1999 il motore viene omologato Euro I che, nel 2003, diventa Euro 2.
La campagna pubblicitaria di Piaggio per promuovere il suo veicolo fu sempre avvincente e giovane, ma questo non è passato: il Ciao è attualissimo ancora oggi. Info anche sul sito del Ciao Club d’Italia
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