1^ Raduno Vespa Internazionale di Bologna del 20 e 21 maggio 1950

Quale miglior occasione, grazie alle recenti ricerche e alla documentazione di Paolo Zanon, per rispolverare delle nostre vecchie e care foto del VC Verona al raduno di Bologna del 20 e 21 maggio 1950? Quel giorno il nutrito gruppo del sodalizio Veronese tornò nella città Scaligera fiero della bandiera ricevuta dagli organizzatori del 1^ Raduno Vespa Internazionale di Bologna

 

Qui di seguito il testo dell’articolo di Paolo Zanon

 

…accadeva oggi…di 65 anni fa
BUON COMPLEANNO VESPA CLUB PONTEDERA !
Avete mai osservato l’immagine di copertina dell’uscita n.10 della rivista Piaggio?
La foto utilizzata fu scattata il 20 maggio 1950 a Bologna, in occasione del primo raduno Vespistico intenazionale.
Nell’immagine si possono apprezzare le bandiere in legno consegnate dall’organizzazione ai rappresentanti dei Vespa Club pervenuti.
Notiamo però che la seconda bandiera dal basso sulla fila di destra, presenta la scritta della località scolorita: la città riportata era Pontedera . Una situazione ripetuta anche nell’altra foto dell’articolo interno alla rivista e che ritrae sempre il gruppo della Valdera allo stesso evento.
Ma la scritta era solo scolorita o fu alterata volutamente? e in tal caso, l’alterazione avvenne prima della consegna della bandiera al raduno o ad essere modificate furono solo le foto utilizzate nella pubblicazione?…e in ogni caso per quale motivo la bandiera di Pontedera aveva subito questa particolare attenzione?
Con più probabilità il ritocco potrebbe essere stato eseguito in fase di stampa e questo per una questione di coerenza etica. La Piaggio infatti già da tre mesi sapeva che a Pontedera i vespisti non avevano dato luogo ad un Club come sperava ma si erano invece riuniti sotto l’ala del Moto Club locale, un moto Club con il quale per altro le dirigenze Piaggio avevano già avuto alcune divergenze.
In occasione del raduno di Bologna quindi, l’unico gruppo ad essersi presentato al raduno privo di costituzione propria era quello di rappresentanza della città dove il famoso scooter veniva costruito.
I vespisti di Pontedera pur avendo una propria figura di riferimento nella persona del sign. Ilio Sestini, appartenendo al Moto Club Pontedera erano infatti affiliati alla sola FMI.
Quando giunsero quindi al raduno di Bologna riscontrata l’anomalia fu comunque concesso loro di partecipare al grande incontro, ma fu ritenuto opportuno in seguito adombrare il nome in attesa dell’affiliazione, perchè doveva essere chiaro che queste manifestazioni erano aperte ai soli Vespa Club e non ai Moto Club.
D’altronde la Piaggio profondeva ingenti risorse affinchè il Vespa Club d’Italia potesse crescere e non poteva certo sostenere con i propri sforzi le realtà non coinvolte nel progetto di sviluppo della propria Associazione.
Nel 1950 si verificò nella penisola una vera e propria esplosione di Club, passando dai 31 dell’anno precedente ai 75 ( che diventarono poi 101 nel 1951 e 116 nel 1952) , ma il Vespa Club Pontedera attese comunque altri tre anni per costituirsi, divendo un’effettiva realtà domenica 19 aprile 1953.
Quel giorno l’operosa cittadina in riva all’Era ospitò per l’occasione un raduno a cui presero parte vespisti giunti dalle vicine città di Firenze, Livorno e Pistoia.
I radunisti si ritrovarono in viale IV novembre e da qui partirono per raggiungere il Camposanto e deporre una corona di fiori sulla tomba di Gastone Castellini, lo sfortunato pilota di Pontedera (a cui presto sarà dedicato un articolo), morto tre anni prima allo “Scudo del Sud” mentre gareggiava per difendere i colori della Piaggio.
Reso omaggio alla memoria di chi diede la vita per lo sport, i radunisti ritornarono nelle vie centrali della città per portarsi fino al sagrato del Duomo dove proprio quel giorno, il Monsignor benedisse il vessillo sociale del Vespa Club Pontedera.
Presenti alla cerimonia vi erano anche diversi dirigenti della Piaggio tra cui l’ing. Francesco Lanzara, direttore dello stabilimento, l’ing. Corradino d’Ascanio e l’ing.Vittorio Casini.
Al termine della cerimonia religiosa i convenuti si riunirono nel salone centrale dello storico e tutt’ora attivo Hotel Armonia dove il rag . Emilio Bertini presidente del nascente sodalizio lesse il telegramma di congratulazioni inviato dal dott. Renato Tassinari, presidente del Vespa Club d’Italia e del Vespa Club d’Europe.
Il Consiglio direttivo fu ufficializzato con segretario Carlo Benedetti e con consiglieri Ario Marconcini, Idio Guazzini, Carlo Buzzi, Ferruccio Milianti e Ilio Sestini, la figura che già prima coordinava il gruppo in seno al Moto Club.
Carlo Benedetti era invece il disegnatore del reparto sperimentale dello Stabilimento, collaboratore fidato dell’ing. Casini il responsabile del prestigioso reparto.
Fu proprio l’ing. Lanzara a proporre ad Enrico Piaggio di cercare un punto d’incontro con le figure più emergenti del gruppo affinchè fosse inserito come consigliere all’interno del nascente Club una persona di fiducia in modo tale da poter seguire gli sviluppi del movimento locale.
Un movimento che avrebbe finalmente consentito di avere un Vespa Club anche nella città dell’alveare della Vespa.

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